Dopo il forfait di Aigle Martigny l’UCI ha ricevuto più di una candidatura per ospitare in extremis i mondiali di ciclismo 2020. Anche l’Italia si è fatta avanti con almeno 4 proposte dal Friuli alla Toscana, passando per Lombardia e Piemonte, ma a conti fatti rimarremmo davvero sorpresi se almeno una si concretizzasse.
Il problema è uno solo ma insormontabile: mancano i soldi per organizzare un evento internazionale in un mese di tempo. La sfida è senz'altro affascinante, ma sembra proprio una mission impossible. Ne abbiamo parlato con Francesco Ciani, presidente del consorzio We Like Bike, che aveva ipotizzato una rassegna iridata sul percorso del Giro del Friuli che nel 1991 vestì di tricolore Gianni Bugno.
«Il tempo è troppo poco per racimolare risorse adeguate, che anche se non si riescono a quantificare in via definitiva, ci è stato detto viaggiano sui 4-5 milioni. Sono convinto che la nostra sarebbe stata una proposta interessante ma questi oneri sono insostenibili. Questo è solo il budget necessario per coprire i costi previsti dall'Unione Ciclistica Internazionale, al di là dei diritti, non immaginavamo fosse una somma del genere, se no non avremmo neanche alzato la manina» rivela Ciani che con il suo staff l’anno scorso aveva organizzato una kermesse post Giro d’Italia vinta da Vincenzo Nibali.
Con solo un mese di tempo chi può trovare una somma del genere? E, soprattutto, a chi conviene visto che per la promozione della manifestazione e del territorio che lo ospiterà non si parla di anni ma di giorni?
«Da italiano mi auguro che qualcuno ci riesca, ma personalmente la trovo una gara dura da vincere. Mi dispiace perchè il percorso che avevamo individuato a livello tecnico non avrebbe avuto nulla da invidiare a quello svizzero previsto originariamente. Il perno sarebbe stato il Monte di Muris Ragogna, a 4 km da San Daniele del Friuli, considerato in un percorso più ampio che si sarebbe sviluppato lungo le due sponde del Tagliamento. L’obiettivo del nostro consorzio è sviluppare l’attività cicloturistica in un comprensorio collinare tra la Pianura Padana e le Alpi che presenta grandi alternative, tracciati variegati e paesaggi unici nel cuore del Friuli. Abbiamo provato a farci carico di questa bella sfida, ma realisticamente l’approvvigionamento richiesto non è nelle nostre possibilità».
Il campionato del mondo nel nostro paese purtroppo resterà un'utopia, in pole position per ospitare la rassegna iridata resta Nizza. Ovviamente, costi e Covid-19 permettendo.