#familyfirst. È partendo proprio da questo hashtag che il portacolori del Team Astana Manuele Boaro ha raccontato a tuttobiciweb come ha trascorso la quarantena nella sua casa di Bergamo, che ricordiamo essere una delle città maggiormente colpite da Covid-19.
A raccontarsi ieri, tra l'altro nel giorno del primo compleanno della sua seconda figlia Sofia, Manuele è apparso sereno ad ambizioso: «Durante i due mesi di lockdown mi sono completamente goduto la famiglia, la mia compagna Chiara e le nostre due bambine Matilde e Sofia. Dalla mattina alla sera, è stato un bellissimo antidoto per affrontare un periodo tanto difficile per tutti. È stata una mia scelta, per questo non mi sono mai prefissato degli orari di allenamento. Ho mantenuto la giusta condizione in vista della ripresa alternando sessioni sui rulli agli esercizi a corpo libero, ma non ho mai svolto attività esasperata. Non capita quasi mai di avere così tanto tempo libero a disposizione, e così ne ho approfittato».
L’Uci si è presa ancora due giorni per ridisegnare il calendario e dare un volto definitivo a questa stagione particolare e compressa.
«Saranno tre mesi di fuoco e niente sarà come prima, almeno all’inizio. Dovremo essere pronti fin dalle prime battute e cercare di dare il 100%, ma temo che non sarà semplice mantenere livelli alti per un lungo periodo con un calendario così fitto. Ci aspetta un periodo mentalmente e fisicamente impegnativo».
E ancora una riflessione sul suo contratto in scadenza.
«Sono in scadenza di contratto quest’anno e non potrò dimostrare molto perché dovrò lavorare per la squadra, ma se si dovesse presentare qualche occasione mi piacerebbe potermi togliere anche qualche soddisfazione. L’Astana è una grande squadra e mi trovo bene, ma per le prossime stagioni nulla è ancora definito. Sono in continuo contatto con il mio procuratore Moreno Nicoletti, ma resto concentrato sul mio lavoro soprattutto in vista della ripresa di questa stagione. Poi, come ben ci insegna il nostro sport, sarà la strada a decidere».