È da giorni che sta lottando come un leone, come ha sempre fatto, come è abituato a fare Pierino Gavazzi. È da giorni che sappiamo che è ricoverato in un letto d'ospedale, e oggi il velo del silenzio è stato tolto dalla Gazzetta dello Sport, che ha raccolto con assoluto rispetto e delicatezza le parole dolci e composte del figlio: Mattia. «Il valore della saturazione dell’ossigeno si era abbassato moltissimo, fino a 82. Lunedì 16 marzo abbiamo chiamato l’ambulanza — raccontaa Ciro Scognamiglio il figlio Mattia —. L’hanno portato a Ome. Preso alle 4 e mezza, sarà entrato in clinica quasi alle 11 perché c’erano tre altre ambulanze davanti alla sua. Ci è rimasto sopra diverse ore, attaccato all’ossigeno. Poi il tampone: positivo al coronavirus. Papà sta lottando, ne percepisco l’affanno nei pochi secondi in cui riesco a parlargli. Come fosse in salita a ruota di Francesco Moser, cercando di non staccarsi».
Di Pierino Gavazzi ne abbiamo parlato solo quelche giorno fa: velocista di classe, con una Milano-Sanremo vinta davanti a campioni del calibro di Beppe Saronni, Raas, Kelly, De Vlaeminck, Moser... E poi 3 titoli italiani e 5 tappe al Giro d’Italia. Pierino è stato ricoverato vicino a casa: a Ome, Istituto Clinico San Rocco, dove sono stati creati oltre 100 posti letto per pazienti positivi al Covid-19. «Stiamo vivendo momenti drammatici — ammette Mattia —. Mercoledì sera alle 10 ha chiamato una dottoressa dicendoci che la situazione polmonare era nettamente peggiorata, che papà era steso a letto su un fianco, che faticava molto. Una situazione molto critica, non ci ha nascosto che avremmo dovuto prepararci anche al peggio. La mattina dopo — continua Gavazzi jr — abbiamo sentito papà, poi gli hanno messo il casco affinché avesse più ossigeno (ieri la saturazione era risalita a 96, ndr)». Forza Pierino!