Come trascorrono le giornate in questa Italia “in zona protetta” i nostri professionisti? Lo abbiamo chiesto a Filippo Ganna, che ai mondiali di pista di Berlino il mese scorso ha conquistato per la quarta volta la maglia iridata nell'inseguimento individuale stabilendo un nuovo strabiliante record del mondo: 4'01”934, alla media di 59,520 km/h.
«In questo periodo mangio poco, se no lieviterei come una mongolfiera, non sapendo ancora quando potremo tornare a gareggiare resto concentrato sull'obiettivo del peso. Sono alto 193 cm e il mio peso forma è di 82 kg. Al mondiale pesavo 86 kg, ora sono a 84» racconta il campione italiano in carica della cronometro e bronzo mondiale di specialità dalla sua casa di Vignone (VCO), che in programma aveva il Gran Premio di Larciano e la Tirreno-Adriatico.
«Sono ritornato ad allenarmi sulle salite lunghe, il terreno su cui soffro maggiormente, cercando di essere fiducioso che tutto tornerà alla normalità. Il calendario che avevamo stilato con la squadra prevedeva il mio debutto al Giro d'Italia e altre corse prima dell'appuntamento olimpico con Tokyo 2020, che spero non slitti. Detto questo, la priorità resta la salute pubblica. Gli esperti dicono che basta che tutti quanti ci impegniamo restando a casa il più possibile e rispettando le normative quindi invito chiunque a evitare uscite non necessarie».
Per poco il 23enne piemontese del Team Ineos non è (ancora) riuscito a battere il muro dei 4' (sarebbe il primo uomo a riuscirci, ndr), ma a proposito di velodromi e di traguardi per superuomini in mente gli sta frullando un altro obiettivo che ci ha svelato nella prima puntata del nostro podcast. «Mi chiedete spesso del record dell'ora e devo dire che nelle tante ore trascorse a casa ci ho pensato. Ci vorrei provare, anche se è tutt'altro che scontato. Victor Campenaerts percorrendo 55,089 km ha portato l'asticella a un livello assurdo ma le sfide sono fatte per essere accettate e i record per essere battuti. So che anche il mio WR nell'inseguimento prima o poi sarà migliorato, ho il cuore in pace. Finchè correrò tenterò di difendermi e di affrontare i primati degli altri. Quando si deciderà il futuro prossimo delle corse e con la squadra avremo le idee più chiare sul da farsi lo proporrò. Se ci sarà tempo, perchè non provarci?». Anche a porte chiuse sarebbe uno spettacolo imperdibile per tutti gli appassionati di ciclismo.
Ascolta la prima puntata di BlaBlaBike, il nuovo podcast a cura della redazione di tuttobiciweb.