Nel giorno di riposo della Vuelta a San Juan abbiamo avuto l'occasione di scambiare due chiacchiere con Fernando Gaviria. Il velocista colombiano dell'UAE Team Emirates che in questa stagione punta forte alle Classiche e al Tour de France, ha iniziato l'anno vincendo in Argentina e ha fiducia che con il supporto di Maximiliano Richeze, per lui ultimo uomo preziosissimo in gara e “fratello maggiore” nella vita di tutti i giorni (vivono nello stesso palazzo a Monaco, ndr) vivrà un anno migliore del passato.
Nell'anno olimpico il 25enne di La Ceja ci ha confidato di non sentire nostalgia della pista e di aver lavorato come non mai nel periodo invernale. Oltre ai lavori specifici per le volate, ha anche cambiato la sua alimentazione, eliminando la carne quando è in Colombia per paura di contaminazioni (Andrea Iannone è solo il più recente caso di positività giustificato da atleti di varie discipline con l'aver assunto carne di dubbia provenienza, ndr) e prediligendo il pesce. Il risultato è che pesa 2 kg in meno che al Tour de France dell'anno scorso ed è comunque esplosivo come nei giorni migliori.
La curiosità più interessante che abbiamo raccolto è però la sua opinione sul racconto del ciclismo in tv. «Per abitudine riguardo le mie volate subito dopo l'arrivo giusto per vedere se ho fatto un buon lavoro o meno, per il resto in tv guardo la Moto Gp. Il ciclismo da spettatore non mi piace, lo trovo noioso. Preferisco uscire a prendermi un gelato piuttosto che stare ore e ore davanti alla tv, ma è solo la mia opinione, so che c'è gente che ama vedere le dirette integrali delle corse. Come fare per renderle più divertenti? Non lo so, per le mie caratteristiche io organizzerei solo corse completamente piatte. Almeno, al di là del divertimento, il finale potrebbe essere interessante per me (sorride, ndr)».
La domanda successiva viene spontanea: ti annoi anche in corsa? «Meno che quando mi alleno da solo, in gara almeno si possono fare due chiacchiere. Certe gare però effettivamente sono noiose anche da correre. Prendete la Milano-Sanremo: nei primi 150 km devi impegnarti per non addormentarti... Anche questo però è il fascino delle Classiche, devi essere concentrato dalla partenza, anche se al 99% tutto si decide negli ultimi chilometri».