Per parlare di Alessandro Tonelli, bresciano di Bornato, piacevole località nel comune di Cazzago San Martino, nella bella e caratteristica cornice dei pregiati vigneti della Franciacorta, si può utilizzare il titolo di un noto film del 1967 di Marco Bellocchio tratto dal libro omonimo di Enrico Emanuelli, scritto nel 1957 che recitava “la Cina è vicina”. E’ stata vicina quest’estate per Tonelli ma ora è lontana ed è stata archiviata fra i ricordi.
Nell’estate 2019 la Cina per il corridore bresciano, nato nel 1992 protagonista di un’ottima carriera fra i dilettanti dapprima con la Gavardo Tecmor, squadra di casa e poi nella corazzata Zalf-Fior prima di passare fra i professionisti nel 2015 con la Bardiani-CSF dove è ed è stato sempre in organico nella categoria professionisti, rappresenta un ricordo non proprio piacevole, aldilà delle attenzioni e delle cure efficaci, sollecite e amichevoli là ricevute, dopo un incidente in corsa. Era il 19 luglio 2019 e nella fase finale della sesta tappa del Qinghai Lake Tour al quale partecipava, una caduta, brutta, anzi bruttissima, caduta, gli causa multiple fratture alle vertebre, alle scapole pure alla clavicola sinistra determinando altresì un pneumotorace importante e varie altre conseguenze. Un vero e proprio disastro per questo passista-scalatore con fisico agile.
Le sue condizioni dopo la caduta e il ricovero al vicino ospedale della città di Xining causavano a Tonelli diffuse e dolorosissime sensazioni in tutto il corpo che lo tormentavano, letteralmente, per i primi 4 o 5 giorni, dapprima assistito dal massaggiatore Leonardo Morelli e da una traduttrice che l’organizzazione della corsa a tappe ha prontamente messo costantemente a fianco di Tonelli per tutto il tempo della sua forzata permanenza in terra cinese.
Le comunicazioni con il personale medico e infermieristico per Tonelli che, pur parlando correttamente l’inglese, erano comunque piuttosto farraginose e il bresciano ritrovava varie difficoltà a farsi comprendere e quindi, di converso, capire le indicazioni mediche dei sanitari, nonostante la volenterosa e affettuosa applicazione della traduttrice, trattandosi anche di terminologia e materia assai specialistica, medico-scientifica. Prontamente, in suo soccorso, il giorno dopo l’incidente, era arrivata anche dall’Italia direttamente, la sorella di Alessandro Tonelli, Francesca, di un anno più giovane, che parla correntemente varie lingue e ha costituito, oltre all’ausilio linguistico, una preziosa e affettuosa presenza in un contesto ambientale gentile e sempre disponibile al massimo livello ma assai diverso e lontano le mille miglia, per vari aspetti, da quello suo abituale.
Ha trascorso circa 15 giorni nell’ospedale di Xining superando con volontà determinata le fasi acute del dolore con la sorella Francesca sempre presente nella prima settimana, poi rientrata in Italia.
Lui invece, per lo pneumotorace che determinava la proibizione del volo, ha dovuto trascorrere altro tempo in attesa di ritrovare le condizioni fisiche che gli consentissero d’affrontare il volo di rientro.
Ha così passato 23 giorni a Pechino, la megalopoli capitale della Cina, raggiunta in treno dopo un viaggio di circa 1.300 chilometri, in albergo sempre con l’assistenza di un’infermiera-interprete dell’organizzazione della corsa, prima d’essere considerato abile a volare. Dopo il necessario benestare al lungo viaggio aereo è così rientrato in Italia, in condizioni di piena sicurezza e ritrovare l’ambiente abituale, familiare, gli amici e riprendere a passeggiare in bicicletta, senza forzare, in “souplesse”, come dicono i francesi, sulle sue strade d’allenamento, fra il lago di Garda e quello d’Iseo, mentre i suoi compagni della squadra di Bruno e Roberto Reverberi concludevano la stagione agonistica. A proposito di Bruno e Roberto Reverberi, ancora prima dell’avventura cinese, erano in stato avanzato i contatti per il rinnovo del suo contratto, professionista serio e scrupoloso, e dopo il rientro in Italia il rinnovo è stato formalizzato.
Il corridore bresciano, già subito dopo il rientro, è stato seguito nel recupero con attenzione e competenza dal Centro Salus di Bergamo - che ringrazia - e ora Tonelli si sente pronto, abile e arruolato, per affrontare questa stagione con la nuova maglia con la predominanza del colore ciclamino, della Bardiani-CSF-Faizanè 2020, maglia che indossa dal 2015 quando era con le tonalità bianco-verdi del green-team. Un desiderio, un auspicio, un augurio, in tempo d’auguri più che lecito, è di magari aggiungere qualche altra affermazione alla vittoria ottenuta in una tappa del Giro di Croazia 2018 e sottrarsi così ai rimbrotti dello “zio”, Bruno Reverberi, che comunque apprezza, sempre brontolando un po’, ovviamente, il lavoro in favore della squadra che caratterizza la serietà e l’applicazione poste nel suo lavoro in sella e giù dalla sella da Alessandro Tonelli.
E la Cina è oramai un variato ricordo che si allontana sempre un po’ di più.