Per comprendere quale sia stata l’emozione più grande di Riccardo Sacchetti nella stagione 2019 è sufficiente guardare le foto del suo profilo social: il 15enne milanese di Cassina de’ Pecchi, allievo tesserato per U.S. Biassono, ha scelto di mettere in copertina l’immagine della sua vittoria nel “4° Trofeo Comune di Gaggiano”.
Riccardo, cosa hai provato il 5 maggio scorso quando hai passato la linea bianca a braccia alzate lasciandoti alle spalle l’emiliano Cattani e il tuo compagno di squadra Filippo Vismara?
«Ero incredulo e felice. Incredulo perché non era una gara per me: era totalmente piatta e in teoria adatta agli sprinter, non a me che sono un passista scalatore a cui piacciono anche le cronometro. Felice per essere riuscito a mantenere il gruppo a distanza, grazie anche allo splendido lavoro dei miei compagni di squadra, e a conquistare la vittoria. Non mi era mai successo prima».
A Gaggiano sei stato premiato ed applaudito anche da Luca Guercilena Team Manager della Trek – Segafredo: ti ha dato qualche suggerimento o consiglio particolare?
«Mi ha spronato a continuare così. Ti racconto un piccolo aneddoto: ero talmente frastornato per la vittoria che ci ho messo qualche secondo a capire che fosse Guercilena. È stata una bella soddisfazione ricevere i complimenti da lui».
Dopo essere tornato con la memoria al suo momento sportivo più bello del 2019, Riccardo racconta a Tuttobiciweb anche un periodo non facile della sua stagione: «Due settimane dopo Gaggiano ho avuto un incidente in discesa, sono caduto e mi sono rotto il radio, questo mi ha costretto ad uno stop di due mesi. Stare fermo mentre i miei compagni affrontavano la parte centrale della stagione non è stato facile, così come non è stato semplice riprendere; grazie al mio diesse Paolo Brugali ho recuperato e sono tornato a correre il 14 luglio. A settembre mi sentivo abbastanza bene, certo non come a maggio ma comunque in forma; sono stato convocato dalla Lombardia per partecipare alla Coppa Diddi che purtroppo non è andata come avrei voluto. Nella gara di Treviglio però mi sono riscattato e ho fatto 70 chilometri di fuga assieme a Riccardo Tomasoni della Madignanese arrivando secondo».
Hai concluso il tuo primo anno a Biassono: prima di approdare in Brianza per che squadra hai corso?
«Ho corso per cinque anni con la Cernuschese Tino Gadda. Il mio debutto in bici è avvenuto a Gessate, ero un “G4”».
Come hai scelto di avvicinarti al ciclismo?
«Prima della bicicletta c’è stato il pallone, infatti ho praticato calcio per qualche mese. La bici mi ha aiutato a rimediare ad un problema che avevo al ginocchio: dovevo pedalare per rinforzare i muscoli delle gambe. Inizialmente pedalavo lungo il Naviglio assieme a mia mamma, poi mi sono tesserato con la Cernuschese».
Crescendo che tipo di corridore vorresti diventare?
«Vorrei diventare un cronoman»
Riccardo in tre parole è…
«Determinato, testardo e interista»
Una gara del calendario Allievi che vorresti vincere il prossimo anno?
«Sarebbe bellissimo vincere a Cernusco sul Naviglio il Memorial Matteo Pombi e provare a fare bene alla Coppa Diddi».
La gara dei sogni: quella che vorresti vincere se avrai la fortuna di passare Professionista?
«Il Lombardia perché passa per le strade dove mi alleno quasi sempre».
Uno sportivo che ammiri.
«Ho il cuore nerazzurro e credo che nel mondo dello sport capitan Zanetti sia un esempio di professionalità, passione e fedeltà alla squadra. Tra i ciclisti? Davide Formolo per la sua semplicità e la sua simpatia».
Quando non pedali come passi il tempo libero?
«Mi piace la musica e suono la chitarra: il genere che preferisco è il rock. Mi rilasso anche guardando film e serie TV».
Come speri sia il tuo 2020 ciclistico?
«Mi auguro che vada molto meglio di quest’anno. Vorrei riuscire a correre tutta la stagione senza infortuni, ho un obiettivo da raggiungere: migliorare nelle gare contro il tempo».