Dopo la terza vittoria consecutiva alla Classica di Amburgo Elia Viviani è raggiante. Più che per lo storico record firmato ieri in maglia di campione d'Europa perchè nella stessa giornata il fratello minore Attilio ha conquistato il suo primo successo tra i professionisti.
Per la serie buon sangue non mente il piccolo di casa (ha 7 anni meno di Elia, ndr) ha confermato il dna della velocissima famiglia veronese. A Schaals Sels Meksem, periferia di Anversa, il 22enne di Legnago, stagista della Codifis, non ha deluso le aspettative e ha colto la sua prima vittoria nella massima categoria. Visto l'ottimo inizio di Attilio i due fratelli è molto probabile che l'anno prossimo potranno correre per lo stesso team che per il 2020 punta a un grande salto di qualità.
«La sua vittoria nella Johan Musseuw Classic mi ha reso più felice della mia ad Amburgo» ci racconta Elia, che domenica a Plouay tenterà un altro colpaccio sfruttando l'ottima condizione post Tour de France. «S'è guadagnato l'opportunità di fare lo stagista alla Cofidis, ora si deve guadagnare il posto in squadra per l'anno prossimo. È partito bene e la cosa mi riempie d'oroglio».
Intanto Elia, a cui dedicheremo un ampio servizio su tuttoBICI di settembre che come una lunga volata ci porterà dall'Europeo di Alkmaar 2019 ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020, conferma i suoi programmi per il finale di stagione, di cui non fa parte il mondiale dello Yorkshire. «Al termine della ricognizione del percorso effettuata ad aprile io e Davide (il Ct Cassani, ndr) ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti che il circuito era troppo duro per le mie caratteristiche e soprattutto per il mio calendario di quest'anno che prevedeva Giro e Tour. Da quel giorno io mi sono concentrato sull'Europeo e la squadra azzurra ha designato il suo leader per la sfida iridata, che giustamente è Matteo Trentin. Una garanzia sui percorsi da classiche come sarà quello inglese del 29 settembre».