Trova sempre nuovi motivi d’interesse e di ricerca la passione del brianzolo di Cibrone di Nibionno, provincia di Lecco, Antonio Penati. E’ un quasi fresco “over 70”, già noto e apprezzato giudice di gara specializzato quale valente giudice d’arrivo, di lunga carriera, nelle più importanti gare del calendario italiano e nel cuore la grande passione per il ciclocross.
Nell’ambiente del ciclismo è conosciuto anche per la sua lunga, accanita, attività di collezionista di pregevoli “memorabilia” del ciclismo, in ogni settore, di valore storico, usiamo con piena coscienza l’aggettivo, con riconoscimenti dell’ambiente sicuramente non pari all’impegno – anche economico - e ai mezzi profusi, oltre allo spazio e al tempo, da Antonio Penati, uomo di fatti, d’azione, invero poco incline alle pubbliche relazioni.
Una sorta di tesoro della memoria ciclistica attraverso i tempi che occupa varie stanze prossime alla sua abitazione, il suo regno, dove custodisce con amorevole gelosia, pubblicazioni d’ogni tipo, documenti originali, oggetti, medaglie, francobolli, manifesti, trofei e tanto, tantissimo, altro, debitamente catalogato e incrementato sempre attraverso i suoi contatti internazionali portati avanti con costanza, sempre a voce, massimo il telefono, poiché Penati non è per nulla “social”.
Il recente motivo d’interesse di Antonio Penati si è incentrato sui nastrini portapass – i nastrini ai quali si attacca l’agognato “pass”, una sorta di “passaporto per il paradiso”, quello ciclistico almeno - per gli appassionati soprattutto in questo tempo di Giro d’Italia (prima i prof, poi gli Under e ora le donne) e distinzione d’identificazione e funzioni per gli addetti ai lavori.
Nelle immagini qui proposte sono presentati degli esempi dell’estesa “collezione Penati” in materia.