«Il podio era l’obiettivo. Per pochi centesimi mi è sfuggita la medaglia d’argento, ma comunque sono contenta del risultato. Mi sono preparata tanto per la sfida tricolore e sono soddisfatta di quanto ho ottenuto.»
Emma Redaelli commenta così il suo recente Campionato Italiano a Cronometro in cui è giunta terza alle spalle di Francesca Barale e Martina Sanfilippo.
Nata il 15 febbraio 2003, la brianzola di Sovico ha iniziato a praticare ciclismo nella società del suo paese, il Velo Club Sovico, all’età di 7 anni.
Come è nata la passione per la bici da corsa?
«La passione della bici mi è stata trasmessa da nonno e da papà che sono entrambi molto appassionati di questo sport. Ricordo bene la prima volta in sella alla biciclettina da corsa azzurra, mi sentivo libera e mi sembrava di volare: la sensazione più bella di sempre.»
La tua prima gara in assoluto?
«A Lissone. Nessuna paura, solo il brivido della gara.»
Un episodio che non dimenticherai mai dei tuoi primi anni da ciclista?
«Il secondo posto al campionato regionale della categoria “G4”: una bella sfida con Silvia Bortolotti. Vinse lei per pochissimi centimetri.»
Nel 2016, da Esordiente, Emma approda in casa Valcar e ottiene subito buoni risultati tra cui la vittoria a Macherio, a pochissimi chilometri da casa. Migliora la stagione successiva: vince cinque corse e si mette al collo la medaglia d’argento nel Campionato Italiano su Strada Esordienti “secondo anno” di Comano Terme, anticipata da Francesca Barale. Nel 2018 alza le braccia al cielo a Bottanuco regalando la gioia della vittoria sulle strade di casa al Team Valcar. In questa stagione, oltre al terzo posto al Campionato Italiano, i migliori risultati ottenuti sono stati due secondi posti: nella Crono di Romanengo è salita sul podio al fianco della piemontese Barale vestendo la maglia di campionessa regionale lombarda della specialità mentre a Sabbio Chiese, lo scorso 23 giugno, si è dovuta arrendere a Martina Sanfilippo.
La vittoria di Macherio, i podi tricolori, le cinque vittorie in un anno o l’affermazione di Bottanuco: mi confidi quale è stato il momento più emozionante tra questi?
«Difficile sceglierne uno. La vittoria si Bottanuco ha una valenza particolare perché quel giorno per noi di Valcar è stato veramente favoloso. Per me ottenere la prima vittoria stagionale sulle strade di quella che chiamo “seconda casa” è stata una gioia immensa.»
Come giudichi la tua stagione 2019 fino ad ora?
«Diciamo che non è partita nel migliore dei modi ma sta migliorando. Sono fiduciosa: la condizione cresce di giorno in giorno e le sensazioni sono buone.»
Tecnicamente che tipo di atleta sei, quali sono le gare in cui ti trovi meglio?
«Mi reputo una passista veloce. Preferisco le gare con percorsi che vanno “su e giù”»
In cosa senti di dover ancora migliorare?
«Sono ancora molto giovane, so di avere tanta strada da percorrere. Posso e devo migliorare molto in ogni settore.»
Quale è una atleta élite a cui ti ispiri e che ammiri particolarmente?
«Marta Cavalli. Osservandola ho capito che si cade nove volte e ci si rialza dieci, da lei si può imparare molto.»
Abbiamo parlato della atleta Redaelli, ora conosciamo Emma. Due parole per descriverti
«Testarda ed estroversa»
Hobbies?
«Nel tempo libero disegno.»
Meglio un buon libro o un bel film?
«Libri contro film, bella lotta...dipende»
Ora sei in pausa dalla scuola ma quali studi frequenti durante l’anno?
«Frequento il Liceo Artistico Nanni Valentini di Monza.»
Prima di concludere torniamo a parlare di bici: quando corri hai un porta fortuna o delle abitudini scaramantiche che ripeti prima di gareggiare?
«Ho dei porta fortuna: una collanina che apparteneva a mia zia e una tesserina della Madonna del Ghisallo che tengo nella maglia»
Sei tra le convocate della rappresentativa lombarda per il Campionato Italiano su strada di Chianciano Terme, ci stai pensando?
«L’Italiano di quest’anno è molto duro, ne sono consapevole. Non mi tiro indietro, giocherò ogni carta che avrò a mia disposizione.»
Altri obiettivi messi nel mirino per la seconda metà di stagione?
«Tengo a far bene alla Coppa Rosa, al Ghisallo e al Campionato Italino Crono a Squadre.»