Tappa dura, senza respiro, flagellata per molti tratti dalla pioggia e con clima freddo, quella di ieri che, seppure “vedova” del Gavia per le note ragioni, ha in un certo senso delegato al giustamente temuto Mortirolo il ruolo di discrimine fra i più e i meno delle pagelle di giornata dei primattori. E il passo fra Valtellina e Valle Camonica che riflette e riporta nel nome il senso della sua terribile durezza ha, ancora una volta offerto il terreno, con le sue pendenze – anche in discesa - per un duro, vero, spettacolare duello fra i protagonisti, tutti chiamati al massimo, strenuo, impegno. La fuga è arrivata con il bravissimo Giulio Ciccone primo al Mortirolo e poi al traguardo di Ponte di Legno, abruzzese/orobico come il suo mentore Antonio Bevilacqua che guida la bergamasca Colpack di patron Beppe Colleoni, prolifica scuola di ciclismo che ha proposto in evidenza altri suoi “prodotti” quali Masnada e Benedetti, ossia i tre italiani vincitori di tappa in questo Giro 2019, come ha fatto già giustamente rilevare il direttore Stagi.
Sulle rampe nella parte iniziale del Mortirolo è stato Vincenzo Nibali ad aprire le danze con l’apporto di bravi elementi della sua squadra. Ha risposto la Movistar della maglia rosa Carapaz ben spalleggiato dai suoi compagni mentre ha accusato il colpo, distaccandosi, il solitario (nel senso che non aveva con sé compagni) Roglic che ha in parte colmato nella difficile discesa il ritardo registrato al GPM. Il tratto di circa km. 10 prima del traguardo, sempre in pendenza, a salire, è stato affrontato a tutta dal gruppo Carapaz-Nibali con il notevole contributo dei compagni superstiti e hanno notevolmente incrementato il vantaggio di termine discesa rispetto a Roglic, Mollema e altri inseguitori. Tutti i dettagli sono già stati proposti dall’accurata cronaca commentata da Paolo Broggi “live”. Tutte confermate le maglie, la sola che ha cambiato proprietario è la bianca dei giovani, ora vestita da Lopez.
Oggi tappa di media montagna con la Mendola quasi in partenza affrontata da Fondo ma passando per una variante inedita, più ripida, poi salite e discese e ascesa finale con arrivo nello stadio del Biathlon ad Anterselva. Chi saprà centrare il bersaglio?
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La tappa numero 17 si svolge interamente nel Trentino-Alto Adige e offre ancora, nel menù, la montagna ma con accenti più dolci, assai meno severi, rispetto alfamoso ma faticoso da scalare, “totem” ciclistico della frazione precedente e con una distanza molto più contenuta.
Le località di partenza e arrivo sono all’esordio nella specifica geografia rosa ma il percorso, nello splendido scenario alpino della regione, propone luoghi e località di noto pregio, anche ciclistico.
E’ Commezzadura, comune sparso della Val di Sole con sede nella frazione di Mestriago, che ospita le operazioni di partenza e il via. Le sue diverse e caratteristiche località, disposte a varie quote, propongono confortevoli strutture ricettive che accompagnano e favoriscono varie iniziative collegate al turismo alpino, sia in ottica invernale, sia estiva. E’ infatti il turismo, soprattutto quello attivo e sportivo, l’incentivo economico alla base dello sviluppo della località. Le strutture e le realizzazioni d’impianti di vario tipo consentono di fruire appieno, con rispetto della natura, delle peculiari caratteristiche dell’esteso territorio comunale, mantenendo pure vive le tradizioni locali. La bicicletta, soprattutto nella versione mountain bike, ha acquisito una sempre crescente importanza con manifestazioni di valenze e riflessi internazionali che sono qui organizzati in continuazione, con passione e competenza. Commezzadura consente di raggiungere facilmente altre note località prossime al suo piacevole territorio.
Sempre nell’aperto paesaggio della Val di Sole con la sua curata pista ciclabile la corsa propone il passaggio da Dimaro, arrivo di tappa del Giro 1981 con il successo dello spagnolo Miguel Maria Lasa, Malé, il centro di riferimento della valle, con belle costruzioni e varie attività economiche e turistiche, legata a molte edizioni del Giro del Trentino e del Trofeo Melinda, corse ora confluite nel Tour of the Alps, che li ripropone in ambito allargato. Ponte Mostizzolo, nel comune di Cis, propone l’ampia e suggestiva vista sul lago artificiale di Santa Giustina con il tracciato che tocca Revò con i due caratteristici campanili e Brez, piacevoli località dell’alta Val di Non con i suoi famosi meleti, e quindi Fondo, capoluogo dell’alta valle, centro di villeggiatura in ampio paesaggio con le attrattive del noto canyon del Rio Sass, della Ciaspolada, una classica delle manifestazioni con le ciaspole. Fortunato Depero (1892-Rovereto 1960), poliedrico pittore, scultore e designer è nato a Fondo.
Da qui, ha inizio la salita verso il GPM di 3^ cat., quota m. 1363, del Passo della Mendola, passando per Ruffré, comune in prossimità del valico assai frequentato dal Giro sotto il monte Penegal, dal versante più agevole questa volta, che ricorda competizioni anche motoristiche, luogo di villeggiatura d’antiche tradizioni. Si entra nella provincia di Bolzano scendendo per Appiano sulla Strada del Vino, con i suoi pregiati vigneti, frutteti ed eleganti costruzioni per varie destinazioni presenti in un insieme paesaggistico di valore e che ricorda l’eclettica e plurititolata biker Eva Lechner. Si attraversa quindi Bolzano, città capoluogo con pregevoli edifici, monumenti e ambienti che costellano epoche della sua lunga storia che la propone quale punto d’incontro e fusione fra le culture nord-europea e quella mediterranea. Il Duomo con i caratteristici tetti policromi e l’elegante campanile, notevole esempio di stile gotico, con altri pregevoli edifici, la centrale piazza Walther e i portici sono distintivi della bella città che contempera, armonicamente, diffuse attività ripartite fra industria, commercio, servizi e turismo con il motivo dei suoi numerosi castelli nel territorio. Antonella Bellutti, plurimedagliata nelle massime competizioni della pista e Manuel Quinziato, recente ex con lunga carriera professionistica, sono i nomi di valore ciclistico di Bolzano, città che ha ospitato l’arrivo di tredici tappe del Giro. Inizia nel 1933 il belga Gerard Loncker, 1949 Fausto Coppi, 1950 Gino Bartali, 1951-1952-1953-1954 ancora e sempre Fausto Coppi, 1956 Ercole Baldini, 1959 Miguel Poblet, 1966 Michele Dancelli, 1970 Luciano Armani, 1986 il portoghese Acacio Da Silva e nel 2003 lo spagnolo Aitor Gonzales. Molti sono i protagonisti di sport della neve e del ghiaccio, così come nei tuffi Klaus Dibiasi e Tania Cagnotto, che sono di Bolzano.
Si passa Prato all’Isarco e poi Ponte Gardena, con la notevole struttura di Castel Strotburg, in posizione dominante e le spettacolari cascate in località Barbiano e raggiungere Chiusa, e il monastero di Sabiona che domina la zona. Si passa nella Valle Isarco per Bressanone, capoluogo per storia e importanza del comprensorio dell’Isarco che ricorda il principato ecclesiastico dei “principi-vescovi” al governo per ottocento anni. L’impronta architettonica è chiaramente tedesca con mura e porte che racchiudono il centro storico e edifici di valore come il Duomo con chiosco, il palazzo dei Principi Vescovi, gli edifici medievali ben conservati della via dei Portici Maggiori, la chiesa gotica di S. Michele con la “torre bianca”, caratteristico campanile a cuspide, le fontane, i ponti, castelli storici e vari altri motivi. L’artigianato dei mobili d’arte, la produzione vitivinicola, con lo sviluppato turismo di ogni stagione, soprattutto nell’area della Plose, gruppo dolomitico prossimo alla città, sono elementi di caratterizzazione cittadina. La grande abbazia agostiniana di Novacella, nel confinante comune di Varna, rientra fra le attrattive di Bressanone, città, dove è nato nel 1948 il notissimo Reinhold Messner, alpinista, esploratore e scrittore. Nel 2009 e nel 2016 Bressanone è sta sede di partenza di due tappe della corsa rosa.
Si passa per Elvas, frazione di Bressanone, prima di giungere a Naz, GPM di 4^ cat. a m. 889, su un altopiano con produzione di mele compreso nel comune di Naz-Sciaves, e dopo questa località, Rio in Pusteria, con l’imponente struttura della Chiusa di Rio restaurata nel 1978, alla confluenza del Rienza con l’Isarco, centro sciistico e di villeggiatura estiva, con il lago artificiale e altre tipiche costruzioni. Si giunge a Vandoies, comune che con le sue frazioni è circondato dai Monti di Fundres, in bella e distesa ambientazione alpestre e quindi – nella zona della nota e stupenda “strada del sole” - giungere a Terento, principale centro disposto su un sull’altopiano omonimo sul versante soleggiato della valle, fruendo di splendidi panorami offerti dai monti e dalla valle sottostante con le ragguardevoli piramidi di terra e diversi mulini ad acqua.
E’ anche GPM di 3^ cat., a m. 1211 e proseguire, in discesa, per Falzes, noto piacevolissimo centro con San Valentino, santuario di metà 1400, neogotico, ricco di pregiate opere e dove sono il castello Schoneck e quello di Sichelburg. Il paese si propone come ricercato centro di villeggiatura e ha già ospitato due arrivi di tappe del Giro d’Italia. Il primo nel 1997 con la vittoria dello spagnolo Josè Luis Rubiera e nel 2004 quella di Damiano Cunego che rientrò in possesso della maglia rosa con un’azione partita da lontano.
Si scende a Brunico, sempre in costanza di paesaggi di grande presa, centro principale della Val Pusteria e di quelle vicine (Tures-Aurina, Badia e Anterselva), circondata dalle alture di Plan de Corones, della Croda Nera e del Monte Sommo. Deriva il suo nome dal principe vescovo Bruno von Kirchberg, il suo fondatore alla metà del 1200. E’ centro che rimanda a fatti storici con il nucleo centrale con case merlate, balconi fioriti, finestre a sporto, tipiche delle abitazioni alpine, rilevabili soprattutto nella centrale Via di Città che conserva in gran parte il suo aspetto medievale. Il Castello sorge in elevata, visibile, posizione ed è nato con la città, adesso ospita il Messner Mountain Museum e, in tema, sono di rilievo anche il Museo Civico con molteplici motivi e il Museo provinciale degli usi e costumi. Di primordine sono le strutture ricettive con attività molteplici e diversificate in numerosi settori, in Brunico e nelle sue frazioni, con estese possibilità di pratiche sportive in ogni stagione, anche nelle località circostanti. E’ stata partenza di tre tappe del Giro d’Italia.
Molti sono i protagonisti di valore degli sport invernali di Brunico, dove è nato il 19 agosto 1953 anche il famoso cineasta Nanni Moretti, di famiglia romana che era in vacanza.
Si supera Perca, nel parco naturale delle Vedrette di Ries-Aurina con spettacolari piramidi di terra e quindi Rasun di Sotto, all’imbocco della valle di Anterselva con la chiesa di San Giovanni.
Si raggiuge infine il territorio del comune di Rasun-Anterselva, dove termina la tappa con il GPM di 3^ cat., a quota m. 1635. Dopo Perca si lascia la strada della val Pusteria per entrare in quella di Anterselva che s’interna, per km. 25, passando per Rasun di Sotto, bella località dove inizia l’ascesa finale con questi numeri indicativi: km. 9,600 di salita per un dislivello di m. 530, pendenza media 5,5%. Il tratto più accentuato dell’ascesa è quello dei sei chilometri finali, dopo Anterselva di Sotto, dove la media sale all’8,5% con punta al 12%. E’ un arrivo inedito del Giro d’Italia in una zona di primario pregio e bellezze naturali, in prossimità dello spettacolare lago alpino di Anterselva, con acque verdi, circondato da fitti boschi di conifere, con la strada che prosegue per il passo Stalle, che segna il confine con l’Austria, tutto nel Parco naturale Vedrette di Ries con lo sfondo del monte Collalto a m. 3436, area protetta d’alta montagna. Molti sono i tipici edifici, religiosi e civili, caratteristici della zona che sono affiancati da nuove realizzazioni con il preminente aspetto della ricerca del pieno rispetto ambientale, in armonia con il territorio. Lo sci può essere praticato in tutte le versioni ma è soprattutto quello nordico e varie specialità del ghiaccio che trovano qui condizioni ottimali. In questo quadro spicca il biathlon, sport con protagonisti di primo piano nella zona, che ha nella moderna struttura dell’Arena Alto Adige, vicina al lago, dove termina la tappa, un riferimento di rilevanza mondiale con eventi ricorrenti del prestigioso calendario internazionale del biathlon e di altri eventi.
E l’arrivo di tappa del Giro d’Italia consentirà di diffondere, alla ribalta internazionale, le accattivanti immagini di questa splendida zona dell’Alto Adige.
da Tv Roadbook
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