E’ stato da tutti gradito il primo giorno di riposo sulla costa romagnola di Riccione e dintorni dopo la tanta pioggia patita anche nella cronometro con arrivo nella Repubblica di San Marino che ha fornito risposte, non definitive, ma molto, molto, indicative circa lo stato di forma di coloro che aspirano a primeggiare nella classifica generale.
Si prospettano, oggi e domani, due tappe piattissime, prima della fase finale con tante montagne. Salvo la maglia bianca, passata da Carboni a Peters, la cronometro del Monte Titano non ha causato cambiamento di posizioni (di tempo e distacchi sì però) per la rosa di Conti, la ciclamino di Ackermann e l’azzurra di Ciccone
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Dopo il primo giorno di riposo nella riviera romagnola, c’è quasi una continuazione con questa decima tappa, da Ravenna a Modena, corta, piatta, anzi piattissima, una linea uniforme, senza il minimo “pretesto” per un GPM neppure di comodo, con lunghi rettilinei nel cuore della pianura Padana, un traguardo da assegnare alla dotazione esclusiva delle ruote veloci del gruppo, salvo sorprese, grosse sorprese.
Il via da Ravenna, città di lunga e importantissima storia, la più grande della Romagna e con un’estensione territoriale comunale seconda solo a Roma, che comprende pure nove lidi della riviera romagnola e numerosissime frazioni. E’ stata capitale dell’impero romano d’Occidente dal 402 al 476, poi di quello degli Ostrogoti dal 493 al 553 e dell’Esarcato bizantino dal 568 al 751. Questo periodo è rappresentato dai suoi antichi edifici paleocristiani e bizantini. Otto monumenti di Ravenna sono patrimonio mondiale UNESCO per le valenze straordinarie dei preziosi mosaici. Sono il Mausoleo di Galla Placidia, il Battistero degli Ortodossi, il Battistero degli Ariani, la basilica di Sant’Apollinare Nuovo, la cappella di Sant’Andrea, il Mausoleo di Teodorico, la basilica di San Vitale e quella di Sant’Apollinare in Classe. Intellettuali e artisti di varie epoche, di rilievo mondiale, hanno rappresentato le specificità di Ravenna, dove c’è anche la tomba di Dante Alighieri, qui morto nel settembre 1321.
Il centro cittadino dista meno di dieci chilometri dal mare Adriatico al quale è collegato dal Canale Candiano, detto anche Canale Corsini, che è parte dell’importante porto commerciale, industriale e darsena di città. Ravenna ha conosciuto un notevolissimo e articolato sviluppo in vari settori industriali nel secondo dopoguerra. Sono comunque molti gli eventi culturali qui organizzati in un contesto urbano ricco di suggestivi motivi e scorci.
A Ravenna sono nati Sergio Zavoli (1923), scrittore, giornalista autore del celeberrimo, allora, “Processo alla tappa”, Andrea Collinelli, oro nell’inseguimento individuale alle Olimpiadi di Atlanta 1996, plurimedagliato della pista e Marco Melandri (1982), pilota motociclista iridato.
La bicicletta è un modo di vita quotidiano in città e nel territorio con tradizioni agonistiche riferibili al Giro d’Italia dilettanti con la S.C. Rinascita Ravenna e iniziative importanti di supporto per la sicurezza dell’attività come quelli prospettati con continuità dal G.S. Progetti Scorta di Silvano Antonelli.
Il Giro d’Italia ha proposto qui una tappa nel 1931 vinta da Learco Guerra, 1938 Cino Cinelli, la cronometro nel 1955 vinta da Pasquale Fornara, 1964 Pietro Zoppas, a Marina di Ravenna nel 1968 con successo di Gigi Sgarbozza, 1972 Marino Basso, 2005 Alessandro Petacchi, 2011 Mark Cavendish.
Dopo la frazione di San Marco la corsa passa per Russi, centro di rilievo per attività agricole e varie che ricorda Luciano Pezzi (1921-1998) nato qui, forte corridore e poi direttore sportivo di grande spessore, Bagnacavallo, con un nucleo storico ben conservato, dove sono nati Leo (Leonardo) Longanesi (1905-Milano 1957), figura poliedrica di giornalista, scrittore, editore e altro ancora, Francesco Damiani (1958) pugile della categoria pesi massimi. E’ qui nato anche il “Passatore”, ossia Stefano Pelloni (1824-Russi 1851), noto brigante e capo-banda così soprannominato perché il padre era “passatore”, ossia traghettatore, sul fiume Lamone, idealizzato dalla tradizione popolare e dal poeta Giovanni Pascoli che nella poesia “Romagna” lo indicò come “…il Passator cortese, re della strada, re della foresta” figura ancora oggi rievocata con varie iniziative.
Lugo, fra i fiumi Santerno e Senio, con la sua Rocca estense, la vasta struttura con alti portici del Pavaglione, il suo nucleo costitutivo ben conservato, la sua diversificata economia, è il centro principale della bassa pianura ravennate. La città si abbina, in varie forme e iniziative, al nome del concittadino Francesco Baracca (1888-Nervesa della Battaglia 1918), asso dei primordi dell’aviazione. Il classico Giro di Romagna, organizzato dalla Baracca Lugo, è stata una classica del professionismo dal 1910 al 2011. La lunga tappa L’Aquila-Lugo del Giro 1914 vide il successo del lombardo Pierino Albini. Nel 2014 c’è stata la partenza da Lugo per la tappa che conduceva a Sestola.
Giancarlo Ferretti (1941), il popolare “Feròn”, è stato corridore e poi direttore sportivo di lungo corso, della serie “sergente di ferro”, così come Alan Marangoni (1984), professionista dal 2009 al 2018, sono nati a Lugo.
In continuità di paesaggio in pianura si entra nella provincia di Bologna incontrando Sesto Imolese, frazione di Imola il cui nome rievoca varia e lunga storia, anche ciclistica di particolare valore, poi Villa Fontana, la più popolosa frazione di Medicina, zona agricola (patate e cipolle di Bologna DOP) e con diversi insediamenti produttivi, così come Budrio, patria dello strumento a fiato in terracotta noto come “ocarina” e notevoli ville nella sua frazione di Bagnarola. Granarolo nell’Emilia, Castel Maggiore, Funo, frazione del comune di Argelato, Sala Bolognese, dove è nato (1941) Primo Franchini, corridore e poi direttore sportivo, sono le località che anticipano San Giovanni in Persiceto, con vasta estensione e la chiesa della Beata Vergine della Cintura nel certo storico. Segue Crevalcore che conserva l’originaria struttura abitativa a pianta quadrata. Qui è nato Gigi Simoni (1939), calciatore e allenatore con il primato assoluto di sette promozioni in serie A. Sono tutti centri caratteristici nella pianura bolognese, verso il modenese, con notevoli attività agricole e industriali.
Si passa infine nella provincia di Modena, zona nord, per Camposanto, sul fiume Panaro e qui, nel 1743 si svolse la battaglia fra l’esercito austro-piemontese e quello spagnolo, soccombente, nelle vicende della guerra di successione austriaca, raggiungendo Bomporto, che deve il nome al porto fluviale in terre ricche d’acque di varie formazioni. La frazione di Sorbara qualifica la zona dell’omonimo, noto, vino Lambrusco DOC, con il liquore nocino e l’aceto balsamico, specialità del modenese, dove prosperano allevamenti bovini e suini oltre ad una diffusa rete produttiva. A Bomporto sono nati, nei primi decenni del 1900, i fratelli Sentimenti con quattro, Arnaldo, Vittorio, Lucidio e Primo che hanno giocato a lungo in serie A, così come Ugo Tomeazzi (1940). Il ciclismo ricorda Walter Generati (1913-Modena 2001), professionista dal 1936 al 1952, vincitore di due tappe al Giro e una al Tour.
Ponte della Perlina, è la località già nel vasto ambito comunale di Modena, che introduce l’arrivo nella storica città, ricca di monumenti e specifica cultura, con un’antica università. E’ stata, per diversi secoli, la capitale del Ducato degli Estensi. Fra i monumenti di grande pregio si possono citare la Cattedrale, un capolavoro dell’architettura romanica con la bellissima torre campanaria, nota come “la Ghirlandina”, simbolo cittadino, così come la vicina, contigua, Piazza Grande. Sono motivi che hanno condotto all’attribuzione a Modena del riconoscimento di patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1997. Il Palazzo Ducale, con la sua caratteristica e piacevole struttura quadrilatera è l’antica reggia degli Estensi, sede della prestigiosa Accademia Militare, la Galleria Estense con preziose collezioni d’arte, la Biblioteca Estense, la chiesa rinascimentale di San Pietro, i musei e diversi altri edifici di specifico valore sono fra i maggiori pregi monumentali e architettonici della città.
Città e territorio sono noti anche per specifiche valenze eno-gastronomiche di riconosciuta e specifica qualità anche a livello internazionale, così come la meccanica, automobilistica in particolare, con i marchi Ferrari, nella vicina Maranello, e Maserati oltre a una ramificata rete d’attività in vari settori, in particolare della ceramica delle piastrelle, connotano l’identità di Modena, con diversi personaggi appartenenti alla sua storia.
Fra i corridori modenesi spicca il nome di Claudio Vandelli (1961), oro nel quartetto della 100 km. alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 e quello del fratello Maurizio (1964).
Il Giro d’Italia ritorna a Modena con un arrivo di tappa dopo molto tempo, l’ultimo fu nel 1985 con il successo dello svizzero Daniel Gisiger mentre il primo, era il 1928, fu firmato da Domenico Piemontesi e quindi, 1940 la storica vittoria di Fausto Coppi – in sostanza uno sconosciuto allora - nella Firenze-Pistoia, vinta per distacco, in solitaria, indossando la sua prima maglia rosa che conserverà fino all’arrivo finale di Milano. Nel 1949 vittoria di Oreste Conte, nel 1953 successo di Fiorenzo Magni nella tappa in linea mentre nella cronosquadre, all’autodromo, prima fu la Bianchi, Rik Van Looy nel 1961, un altro belga, Patrick Sercu (scomparso poche settimane fa) nel 1974 e poi Gisiger nel 1985. Nel frattempo Modena, anche in tempi recenti, è stata sede di alcune partenze di tappa.
da Tv Roadbook
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