Gabriele Balducci ha seguito da Under 23 Alberto Bettiol alla Idea Shoes e alla Mastromarco. L'ex pro' toscano, che ha militato nella massima categoria dal 1997 al 2008 e in carriera ha toccato l'apice vincendo una tappa al Giro d'Italia 2007, ammirando il suo pupillo trionfare al Giro delle Fiandre dei professionisti non ha trattenuto l'emozione e sulla sua pagina facebook ha scritto: «Chi mi conosce bene lo sa che non sono solito affidare i miei pensieri e i miei commenti ai social network, ma le emozioni che ho vissuto oggi assistendo alla vittoria di Alberto Bettiol al Fiandre mi impediscono dal trattenermi perché sono troppo forti ed intense. Innanzitutto faccio i miei complimenti ad Alberto che ha dimostrato di essere un professionista serio. Le classiche monumento sono gare che non si vincono per caso. Ora dovrà confermare quello che ha fatto vedere al mondo oggi, ma intanto anche se per un giorno è stato il numero uno, il migliore, il più forte. Ha messo in fila tutti, uomini come Sagan, Van Avermaet, Valverde, in quella che è una delle università del ciclismo, il Fiandre, il tempio dei muri e del pavé».
E ancora: «Bettiol è tuttora un vero amico oltre ad essere stato un mio corridore. Con me ha fatto tutto il percorso da Under 23 prima in Idea Shoes e poi alla Mastromarco prima di passare tra i professionisti nel World Tour con la Cannondale, squadra di livello, nella quale ha potuto correre e maturare facendo fin da subito un calendario serio accanto a corridori importanti. Questo mi fa pensare che il lavoro che facciamo con i nostri giovani può ancora dare i suoi frutti e ha un senso. Mi va bene tutto, i nuovi progetti delle squadre continental e tutto il resto... Ci mancherebbe, il ciclismo deve evolvere, migliorare sempre e stare al passo con i tempi. Ma migliorare credo voglia dire vedere i giovani che escono dai nostri team Under 23 avere la possibilità di passare tra i prof in squadre importanti per poter poi un giorno cercare di realizzare i logo sogni, dimostrare il loro valore contro i colleghi stranieri, perché anche noi italiani siamo forti come loro e magari un giorno siamo in grado di realizzare un’impresa come quella che ci ha regalato Bettiol oggi. Bravo Alberto, lo dico con il cuore e grazie per l’emozione che mi hai fatto vivere oggi. Ne avevo bisogno. Tutto il movimento italiano ne aveva bisogno. E adesso continua così, ci aspettiamo di vederti ancora in alto».
Dopo le parole, oggi l'emozione più bella. Toccare il premio del vincitore della Ronde, che è già arrivato in Toscana.