La petizione per la sicurezza stradale #SiamoSullaStessaStrada: rendiamola sicura lanciata dall'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani insieme a Fondazione Michele Scarponi e Marina Romoli Onlus oggi è arrivata a Roma ed è stata presa in esame dal ministero dei trasporti.
A rendere pubblico l'incontro è proprio il ministro Danilo Toninelli, che su sui suoi profili social scrive: «Ho fatto ciclismo per tanti anni da ragazzo e so bene quanto possa essere pericoloso pedalare lungo le nostre strade, così piene di traffico e spesso attraversate in modo selvaggio e senza regole da chi guida i veicoli a motore. In Parlamento abbiamo già una proposta di legge del M5S che prevede norme importanti a tutela di chi viaggia in bici e stiamo lavorando a una delega di riordino complessivo del Codice della strada. Proprio per questo, oggi, ho voluto incontrare Marco Cavorso, perché la mobilità attiva è al centro delle nostre attenzioni e perché la sua storia mi ha molto colpito.
Suo figlio Tommaso a 13 anni, nel 2010, è stato ucciso nella provincia fiorentina mentre pedalava, investito da un pirata della strada che stava effettuando un sorpasso contromano su una striscia continua. Cavorso è venuto nel mio ufficio accompagnato dalla mamma di Tommaso, dalla ex campionessa di ciclismo Alessandra Cappellotto, prima italiana a vincere un mondiale nel 1997 e oggi vicepresidente dell'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani, e da Paola Gianotti, una che con la bici ha fatto il giro del mondo e della bici ha fatto uno stile di pensiero e di vita. Ho ascoltato con grande interesse i temi della loro campagna #siamosullastessastrada e la proposta di specificare nel codice una precisa distanza minima da rispettare quando si supera un ciclista con un veicolo a motore.
E’ inaccettabile che in Italia muoia per incidente un ciclista ogni 35 ore. Quelli che oggi vengono identificati tra i “soggetti deboli” della strada e vengono considerati spesso un intralcio dagli automobilisti, in realtà sono la nostra risorsa più importante per migliorare la qualità della vita di tutti.
Questo Governo deve supportare e sostenere un cambio culturale radicale in tal senso: perché migliorare la circolazione e abbattere il costo sociale dell’incidentalità stradale significa dare un beneficio a tutta la collettività».
Il mondo del ciclismo spera proprio che alle belle parole corrispondano provvedimenti adeguati.
Se non l'hai ancora fatto, firma anche tu la petizione www.change.org/SiamoSullaStessaStrada.