Si è fatta attendere per parecchie ore, poi alla fine la decisione degli organizzatori della Vuelta a San Juan è arrivata: Iljo Keisse viene espulso dalla corsa argentina.
Non sono bastate la conferenza stampa e le pubbliche scuse di Keisse per quella che lui stesso ha definito una "stupida goliardata della quale mi vergogno": gli organizzatori, forse anche a causa del processo mediatico che si è innescato con le dichiarazioni della cameriera vittima della situazione, hanno deciso di applicare l'articolo 1.1.2.079 del regolamento Uci che stabilisce come «ogni tesserato deve avere in ogni momento un comportamento corretto in tutte le circostanze, anche fuori dalla corsa. Deve astenersi da atti di violenza, minaccia, ingiurie e qualunque altro gesto che possa recare fastidio ad altri o che ponga in pericolo qualcuno. Non può pregiudicare con parole, gesti, scritti o qualunque altro modo la reputazione di altri tesserati, membri della federazione, dell’organizzazione, dell’UCI e del ciclismo in generale».
Keisse, che ieri ha regolarmente disputato la crono chiudendo al ventinovesimo posto, si vede così estromesso dalla corsa. Durissima la presa di posizione di Patrick Lefevere, general manager della Deceuninck Quick Step, che dal Belgio commenta: «Fosse per me ritirerei tutta la squadra con effetto immediato. Stiamo studiando i regolamenti, prenderemo una decisione in breve tempo, certamente prima del via della tappa». In Argentina però la squadra, che guida la calssifica generale con Julian Alaphilippe, ha lasciato l'hotel insieme a tutte le altre per raggiungere la partenza della tappa senza rilasciare ulteriori commenti e prendendo regolarmente il via.
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