È arrivato con la lingua di fuori e una gomma bucata... davanti a Peter Sagan. Simone Consonni ha un sorriso da guancia a guancia e non potrebbe essere altrimenti al termine della seconda tappa della Vuelta a San Juan, nella quale si è dovuto inchinare al solo Julian Alaphilippe.
«Sono davvero contento. Nel finale ho parlato con Fernando (Gaviria, ndr), eravamo entrambi “a tutta”, mi ha dato carta bianca così ci ho provato. Ho sfruttato il fatto che i primi inseguitori si siano un po' controllati e alla fine ho dato il massimo allo sprint. Devo dire grazie ai miei compagni per avermi dato fiducia. La nostra squadra come si è già potuto vedere da questi primi giorni di corsa si è rafforzata parecchio e punta a raggiungere grandi traguardi» ci racconta dopo essere salito sul palco con il vincitore della Freccia Vallone 2018 e il tre volte campione del mondo.
«Personalmente, al mio terzo anno nella massima categoria, spero di continuare a imparare, aiutare il team e fare un ulteriore salto di qualità. Dopo due stagioni di apprendistato penso sia arrivato il momento di mettermi alla prova con i migliori, come ho fatto oggi».
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