Simone Consonni, che sul primo traguardo della Vuelta a San Juan è stato l'ultimo uomo di Fernando Gaviria, ci racconta a caldo lo sprint vinto dal colombiano.
«Con un capitano così forte è tutto più facile. Qui in Argentina abbiamo un gruppo davvero competittivo e l'abbiamo dimostrato alla prima occasione. Tutti i ragazzi hanno fatto un lavoro eccellente. Valerio Conti, che nelle tappe più dure proverà a testarsi in prima persona, oggi ha dovuto sbrigare il "lavoro sporco" nelle prime fasi di corsa fino a quelle più concitate. Poi in ordine entriamo in azione Bohli, Troia, Ferrari e io. Nonostante non avessimo mai corso una gara insieme, l'affiatamento c'è. Buona la prima».
E ancora, tra un abbraccio a un compagno e una pacca sulla spalla ad un altro: «Insieme ci divertiamo anche lontano dalla bici, Fernando è un ragazzo solare, sempre sorridente e buonissimo. Ormai parla bene la nostra lingua e, anche se il nostro team è sempre più internazionale, in questa trasferta l'Italia la fa da padrona. Questa mattina era agitato, come tutti noi, e non so se per scaramanzia o cos'altro continuava a dirci che stava male, aveva la febbre, e non si sentiva in forma, invece è stato impeccabile».
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