Ci sono due Bramati impegnati alla Vuelta a San Juan. Oltre a Davide, direttore sportivo della Deceuninck Quick Step, c’è il figlio Tommaso, in corsa con la Biesse Carrera. Se il primo è un veterano della corsa argentina, per il secondo si tratta di un vero e proprio debutto. Tommy ha 20 anni e ha scelto di crescere in una formazione Continental proprio per poter fare esperienza con i professionisti. L’emozione al via della sua prima corsa tra i big era palpabile, anche per papà.
«Non capita tutti i giorni di avere tuo figlio in gruppo, è una strana ma bella sensazione. Per lui questa settimana di corsa sarà un’occasione importante, capirà cos’è il ciclismo, con questo parterre… Che tipo di corridore è? È veloce e tiene bene sugli strappi, ma è ancora giovanissimo quindi non mettiamogli alcuna pressione» ci racconta dopo un immancabile selfie scattato per fermare un momento da ricordare.
«Ieri mattina ero un po’ agitato, ma soprattutto curioso. Essendo la mia primissima volta tra i pro’, mi servirà per capire a che livello sono rispetto a loro. Sette giorni di corsa, così lontani da casa e a con queste temperature, saranno una bella prova per me e i miei compagni. Sono contento perché è un’esperienza che non capita tutti i giorni» ci racconta entusiasta Tommaso, che vive a Vaprio d’Adda, in provincia di Milano, ed è diplomato in Informatica e Telecomunicazione.
«Cosa gli chiederò se lo incontro in corsa? Una borraccia d’acqua, visto il caldo che fa (sorride, ndr). Papà mi dà tanti consigli, io lo ascolto ma poi faccio di testa mia - racconta ancora Brama jr. - Essere figlio di una persona così stimata nel mondo del ciclismo è sia una fortuna che una responsabilità. Papà è il mio esempio. Sogno una carriera come la sua, me la devo conquistare al di là del cognome che porto».