È stato in bilico fino all'ultimo, ma una ventina di giorni fa si è ripreso il suo posto nel Wolfpack. Eros Capecchi è stato l'ultimo dei 25 corridori della Deceuninck Quick-Step confermato da Lefevre ed ora è il primo a voler dimostrare che la fiducia rinnovatagli dal team manager belga è stata ben riposta.
«Non è stato un inverno facile, ma ho cercato di viverlo serenamente. Nella sventura di rischiare di restare senza contratto mi sono rilassato tantissimo e ho vissuto la pausa invernale come non mai. Mi ero dato come scadenza la fine dell'anno, sono sempre rimasto in attività tra palestra e bici, mi sono fatto un programmino di allenamento da solo, che ho seguito senza perdere il sonno. Di certo sto vivendo un riavvio di stagione diverso dal solito, ma le sensazioni sono già buone e sono davvero felice di essere qui con i miei compagni» racconta dal ritiro di Calpe, dopo aver superato la temuta prova di parlare inglese davanti alla folta platea che ha assistito alla presentazione della formazione numero 1 al mondo.
Avevi pensato a un'alternativa? «Sono nato contadino, non avrei avuto problemi a dedicarmi a piante e fiori. Nei mesi scorsi sono andato spesso a dare una mano nell'azienda di famiglia, ci occupiamo di vivaismo, ma sono sempre stato convinto di poter dire ancora la mia in sella. Da parte della squadra non c'è mai stata una chiusura netta, fin dall'inizio Patrick mi aveva detto che nel momento in cui si fossero incastrati alcuni tasselli, si fossero risolte alcune complicazioni, mi avrebbe chiamato. Ci siamo sentiti 15 giorni prima di Natale senza arrivare al punto, ma il 19 dicembre ci siamo fatti entrambi un bel regalo».
Professionista dal 2006, il 32enne scalatore toscano correrà al fianco del campione lussemburghese Bob Jungels, nel cui calendario spicca il Giro d'Italia. «Mi auguro di disputare una bella stagione, ad alto livello. Aiuterò la squadra a raggiungere gli obiettivi prefissati e spero di riuscire a togliermi qualche soddisfazione personale. Sarebbe bello tornare a vincere, perchè no una tappa al Giro». Dal traguardo di San Pellegrino Terme dove nel 2011 colse il suo successo più importante in maglia Liquigas ne è passata di acqua sotto i ponti. Vincere un bel mazzo di fiori, anche per uno come lui a cui in casa non mancano mai, deve essere fantastico.