La quinta e conclusiva tappa della prima edizione dell’Adriatica Ionica Race parte ancora da Grado, ulteriore occasione per ammirare il caratteristico panorama offerto dal piacevolissimo e sviluppato centro di turismo balneare, e non solo., con la molteplicità delle iniziative di cultura, spettacolo e sport che sono proposti in numero consistente e tali d’appagare propensioni e gusti dei frequentatori di varie nazioni di Grado.
L’itinerario è disegnato sempre nella regione Friuli-Venezia Giulia, soprattutto nel territorio riferibile alla Venezia Giulia, percorrendo le coste del golfo di Trieste.
La corsa si avvia verso San Canzian d’Isonzo, comune sparso con sede municipale nella sua frazione di Pieris, dove è proposto un tratto di strada sterrata, come il giorno prima. San Canzian d’Isonzo è uno dei comuni più estesi della provincia ed è considerato quello di riferimento della zona denominata “Bisiacaria”, posta nella parte sud della provincia. L’origine del nome è tuttora oggetto di varie scuole di pensiero. Nella zona è parlato il dialetto bisìaco, una particolare variante del veneto. La parrocchiale di S. Andrea a Pieris e la villa Fabris nella frazione di Begliano, unitamente ad altri motivi, sono gli edifici di maggior pregio di questo comune con buona tradizione agricola affiancata da altre attività manifatturiere, distribuite in molteplici settori.
Il nome di Pieris si collega alla storia del Giro d’Italia per ii fatti qui accaduti il 30 giugno 1946, anno della ripresa della corsa rosa dopo il secondo conflitto mondiale. Era la tappa Rovigo-Trieste el 30 giugno. In tale località dei manifestanti lanciarono sassi contro i girini e la corsa fu interrotta. Uno sparuto gruppetto di 17 corridori raggiunsero Trieste con vari mezzi e la simbolica volata fu vinta dal triestino Giordano Cottur.
Sono originari di qui molti protagonisti di rilievo del calcio quali Gastone Bean, Mario Tortul, Lucio Bertogna e Fabio Capello, il più famoso.
L’itinerario si sviluppa per Turriaco con la settecentesca chiesa parrocchiale di S. Rocco, la villa Tiberio Priuli, il neoclassico Palazzo Prandi nelle vicinanze, a Cassegliano, con ampio parco, poi San Pier d’Isonzo, centro con economia collegata con la cantieristica della vicina Monfalcone, prima di raggiungere il comune sparso di Fogliano Redipuglia, sulla riva sinistra dell’Isonzo. Fogliano è la sede comunale mentre Redipuglia è la più conosciuta per il grande sacrario militare situato a est del centro abitato, inaugurato nel 1938, che raccoglie le spoglie di oltre 100.000 soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale. Ogni anno, il 4 novembre, si commemorano con solennità i 689.000 caduti del conflitto. Sorge sulle pendici del monte Sei Busi, aspramente conteso nelle battaglie dell’Isonzo, ed è formata da ventisei gradoni, in pietra bianca del Carso. Cimeli e ricordi sono custoditi nel museo. Si giunge a Sagrado, località sotto il monte San Michele conteso in asperrime battaglie della prima guerra, e alla sua frazione di San Martino del Carso dove è posto il GPM di 3^ categoria.
Seguono Palchisce e Jamiano, frazioni di Doberdò del Lago, nel Carso goriziano, con il lago che non è alimentato da fiumi in superficie ma da acque risorgive o torrenti sotterranei, assai diffusi nella zona carsica. Si entra in provincia di Trieste, nel territorio di Duino-Aurisina, comune sparso con sede municipale ad Aurisina. Duino, con il centro abitato disposto attorno allo splendido e storico castello, ha una struttura semicircolare a vicoli che, in tempi più recenti, si è congiunto con la località di Duino Mare. Di notevole impatto paesaggistico è il “sentiero Rilke”, intitolato a Rainer Maria Rilke (1875-1926), scrittore, poeta e drammaturgo austriaco d’origine boema che qui amava passeggiare. Sono circa due chilometri che uniscono Duino a Sistiana, che corrono a mezza costa e offrono visioni spettacolari, fra rocce a picco sul mare, delle falesie carsiche e della flora con la fauna, tipici della zona. Seguono, in splendida successione sulla costa adriatica, le località di Sistiana disposta su una bellissima baia, e con una digressione verso l’interno per trovare quelle di Malchina, Ternova Piccola, altro agevole GPM di 3^ cat., poi Bristie, nel comune di Sgonico, a nord di Trieste e rientro in località Santa Croce, prossima ad Aurisina.
Si ritorna sulla costiera, a nord di Trieste, nel cui giurisdizione comunale rientra il quartiere di Grignano, disposta su una piacevole baia, dove, in località Miramare, sorge l’omonimo, splendido, castello in stile neo medievale con estesissimo parco, fatto costruire dall’arciduca d’Austria Massimiliano d’Asburgo-Lorena fra il 1856 e il 1860, poi anche imperatore del Messico dove morì fucilato nel 1867. Segue poi il noto quartiere di Barcola dove in mare, la seconda domenica d’ottobre, dal 1969, si svolge la più affollata regata velica del Mediterraneo, la “Barcolana” appunto. La zona è tradizionale meta del “fuori porta”, sia lungo la passeggiata a mare, sia nella pineta, dei triestini
Subito dopo, in via Valdirivo, avviene l’ingresso al circuito cittadino, km. 6,100 di sviluppo per ognuna delle sette tornate in programma, che conclude l’edizione inaugurale della Adriatica Ionica Race.
E’ un circuito tracciato lungo le vie Carducci, G. Gallina, Silvio Pellico, poi due gallerie che portano in via San Marco, via Campi Elisi, passeggio S, Andrea, via Giulio Cesare, via O. Augusto, riva Grumula, riva Tommaso Gulli e riva Nazario Sauro dove è posto l’arrivo. Al primo dei sei passaggi previsti prima dell’arrivo è collocato il traguardo volante.
E’ un percorso che penetra nel cuore di Trieste, città di lunga e grande storia, ricca di monumenti, edifici e testimonianze di varie epoche storiche che, dal punto di vista tecnico ciclistico, non è banale, ma richiede attenzione e specifica capacità di guida con continui rilanci di ritmo per le variazioni altimetriche e anche planimetriche, che presenta con continuità.
L’antica Tergeste preromana è sempre stata, attraverso i secoli, un centro cosmopolita, aperto, con il suo grande porto di riferimento dove confluiscono molteplici correnti di traffico mitteleuropei e pure di cultura di nazioni dell’Europa centrale, danubiana, per i quali Trieste è stata, ed è, l’unica “porta” sul mare.
La nobiltà di Trieste è testimoniata anche dai suoi storici edifici come, fra molti altri, il Castello e la Cattedrale di San Giusto, la monumentale Piazza dell’Unità d’Italia, il suo “salotto”, le sue tradizioni e attività culturali nel campo del teatro, della letteratura, dell’arte e dei musei che contemperano lo spirito della sua straordinaria, unica natura, di città cosmopolita con respiro e aperture peculiari in tanti aspetti.
Sono stati e sono molti i personaggi triestini, in vari settori, che hanno illustrato la città alabardata e l’Italia nel corso dei tempi.
Il Giro d’Italia per 21 volte ha posto un traguardo a Trieste con vittorie anche di grandi campioni. La prima fu nel 1919, per celebrare il ritorno di Trieste all’Italia dopo il primo conflitto mondiale, con la vittoria di Costante Girardengo, l’ultima nel 2014 con il successo dello sloveno Luka Mezgec. Nel 1973 e nel 2014 è stata pure la tappa conclusiva di quelle edizioni con rispettivamente Eddy Merckx e Nairo Quintana trionfatori mentre nel 1981 la corsa rosa ha preso l’avvio dal capoluogo giuliano. Fu la prima edizione vinta da un corridore veneto – Giovanni Battaglin – della corsa rosa.
Nella spettacolare, incantevole, cornice di Trieste saranno premiati il vincitore assoluto e i vari leader delle classifiche speciali di una nuova corsa che anticipa l’appuntamento per i campionati italiani ma che intende allargare i propri orizzonti e percorrere nuove strade con un mezzo sempre più “in”, attuale, moderno, quale la cara e vecchia (di storia) bicicletta.
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