Una prima edizione da incorniciare dell’evento In Ricordo di Nonno Bruno che ha richiamato a Palena presso la struttura il Borgo dei Briganti un gran numero di giovanissimi under 13 da tutto l’Abruzzo e dalle regioni limitrofe (Lazio e Molise) per la gioia degli organizzatori della Sangro Bike capitanati da Marco Di Renzo che hanno fatto le cose in grande valorizzando al meglio il legame tra lo sport giovanile, il rispetto e il contatto con la natura.
Cuore pulsante dell’evento organizzato in ricordo di Bruno Di Renzo (scomparso nel dicembre 2016, padre dell’ex professionista Marco), la location de Il Borgo dei Briganti, struttura ricettiva presente sul territorio da oltre due anni che ha tenuto a battesimo questa prima esperienza dedicata alle gare di mountain bike giovanile con una visuale straordinaria del massiccio della Majella e della vallata del fiume Sangro che degrada verso il mare Adriatico tra borghi e natura incontaminata.
Le sei batterie di gare si sono svolte in un’atmosfera allegra: neanche le poche gocce di pioggia cadute su Palena hanno rovinato la festa ai baby partecipanti che hanno divertito il pubblico presente a suon di pedalate in pieno bosco su un percorso molto tecnico con alcune rampe e single track (passaggi singoli).
Alla presenza di Giovanni Di Fiore (vice sindaco di Palena), Mauro Marrone (presidente del comitato regionale FCI Abruzzo), Stefano Pezzola (consigliere FCI Abruzzo) e Antonio Menicucci (responsabile settore giovanissimi FCI Abruzzo), si sono svolte le premiazioni individuali e di società con la relativa graduatoria che ha visto l’Amici della Bici Junior conquistare il primato (113 punti) per la miglior somma dei piazzamenti, a seguire la D’Ascenzo Bike (51), la Sangro Bike (44), il Pedale Teate (38), l’Avezzano Cycling Team (11), il Bellator Frusino-Claudio Nereggi (10), l’Isernia Bike Team (10), la Bevilacqua Sport-Cerrano Outdoor (10), il Rampiclub Barrea (5) e l’Asd Silvestro La Cioppa-Functional Fit (3).
Degna di nota e molto caratteristica la presenza di due figuranti nella veste tipica dei briganti che “hanno tenuto vive le tradizioni di un tempo” nel periodo dell’Unità d’Italia e della Questione Meridionale con battaglie cruente tra quanti erano entrati in clandestinità e in forte contrasto con l’esercito Sabaudo.